Lo scorso fine settimana, una giornata di sole ha accolto numerosi appassionati di natura e storia del territorio per una passeggiata nel cuore della Valle Olona , tra il Parco RTO e il Parco del Medio Olona. La camminata, dedicata alla scoperta delle piante e delle erbe spontanee, ha offerto ai partecipanti l’opportunità di imparare a creare il proprio Erbario personale, rievocando le antiche tradizioni monastiche di coltivazione delle erbe medicinali e aromatiche.
Fin dall’antichità, infatti, il territorio di Varese ha visto fiorire attività legate alla coltivazione delle erbe officinali, un’eredità culturale che affonda le radici nei monasteri medievali come quello di Torba a Castelseprio. Qui, tra le mura del castrum, i monaci coltivavano orti rigogliosi di erbe utili alla medicina e alla cucina del tempo. I partecipanti all’evento hanno così potuto rivivere questa tradizione grazie alla Guida Ambientale Escursionistica Antea Franceschin, che li ha condotti in un percorso attraverso i boschi e i prati dei PLIS.
La Valle Olona, con il suo ecosistema fluviale, rappresenta un mosaico di habitat ad alta biodiversità. Durante la camminata, la guida ha illustrato come riconoscere le diverse specie vegetali che popolano i prati a sfalcio e i boschi ripariali. Questo contesto naturale, ricco di varietà, è stato il teatro ideale per imparare a identificare le erbe spontanee e conoscere le loro proprietà.
Tra i vari incontri con la flora locale, due specie di piantaggine hanno attirato l’attenzione dei partecipanti, la maggiore e quella lanceolata. Queste piante, note per le loro proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti, sono state una scoperta interessante per molti, che hanno appreso come utilizzarle per alleviare irritazioni cutanee e problemi respiratori.
Ma la vera sorpresa è stata la cosiddetta “pianta del paradiso”, l’Ailanto, una specie alloctona e invasiva originaria della Cina. Introdotta in Europa nel XVIII secolo per l’allevamento del bombice dell’ailanto, questa pianta ha suscitato grande curiosità per la sua storia e il suo impatto sull’ecosistema locale, rappresentando un esempio tangibile degli effetti nocivi delle specie invasive e di quanto queste siano diffuse nel nostro territorio.
Ed ecco che, anche questo weekend, la natura si è trasformata in un’aula a cielo aperto, dove grandi e piccoli hanno potuto imparare e crescere.