Quando si parla di gestione degli habitat naturali si presuppone che vi siano delle conoscenze in merito alle necessità delle varie specie (animali e vegetali) che li occupano. È proprio grazie agli studi sulla selezione e scelta dell’habitat che si possono comprendere le necessità delle specie, le loro preferenze e la loro distribuzione. Inoltre, da tali studi, è possibile delineare quali specie possano essere considerate dei bioindicatori: si tratta di strumenti utili a comprendere il legame tra specie e ambiente, ai fini della conservazione.
È proprio da questi concetti che nasce il “Progetto cincia dal ciuffo” del Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate: l’obiettivo è quello di studiare la selezione dell’habitat di questa specie di cincia, simbolo stesso del Parco, focalizzandosi sul confronto dell’ecologia della specie tra inverno e durante la fase riproduttiva.
La cincia dal ciuffo si presta molto bene a rivestire il ruolo di bioindicatore di ambienti di pineta: è una specie legata alle conifere, la cui distribuzione e densità è proporzionale alla qualità delle pinete pedemontane lombarde a pino silvestre, ambienti protetti, ma sempre più minacciati a causa di cambiamenti antropici.
Il lavoro è stato svolto grazie all’Ente Parco ATE Insubria-Olona, alle Guardie Ecologiche Volontarie del Parco Pineta e del Parco della Valle del Lanza, insieme ai volontari del Gruppo Insubrico di Ornitologia e della LIPU sezione Como (Lega Italiana Protezione Uccelli), in collaborazione con l’Unità di Analisi e Gestione delle Risorse Ambientali dell’Università degli Studi dell’Insubria. Il progetto ha anche coinvolto tesisti di Scienze Naturali dell’Università degli Studi di Milano.
La prima parte del progetto si è svolta tra dicembre 2019 e settembre 2021. I partecipanti hanno svolto diverse attività: punti di ascolto all’interno del bosco per verificare la presenza o l’assenza della cincia dal ciuffo nel territorio; raccolta di informazioni sulla vegetazione e sul bosco; osservazione degli individui della specie per studiarne il comportamento e le abitudini.
La cincia dal ciuffo è risultata essere una specie specialista, legata alla presenza del pino silvestre. Sia durante il periodo di nidificazione sia durante lo svernamento, la cincia dal ciuffo seleziona le pinete a pino silvestre, sia pure che miste con altre latifoglie. Con una copertura di almeno il 75% circa di pino silvestre, abbiamo la certezza matematica di trovare la cincia dal ciuffo. La specie, invece, evita le campagne e le aree urbane, contrariamente a quello che emerge da altri studi effettuati in altre parti del suo areale. Non solo: la specie evita anche i boschi di specie aliene, come quelli di quercia rossa e robinia: si tratta di specie invasive e infestanti, che riducono la biodiversità dei nostri boschi. Se andiamo a fare uno zoom per capire più nel dettaglio le micro-caratteristiche dei boschi, troviamo che la specie è legata a boschi vetusti e con elevata copertura delle chiome. I boschi più vecchi, infatti, offrono più prede e rifugi grazie alla presenza di grossi e singoli “alberi-habitat”, e alla presenza del legno morto (importantissimo elemento per il bosco!). Una copertura elevata invece offre maggior rifugio per i predatori, e le chiome eterogenee ed intricate permettono alla specie di foraggiare con maggior facilità.
Mentre in primavera la specie ricerca cibo in tutta la chioma dei pini, in inverno le cose sono differenti: utilizza solo le parti interne della chioma, cercando cibo tra la corteccia del tronco e dei rami, e non sugli aghi, questo perché ricerca e scova gli insetti in letargo tra le protezioni che offre la corteccia! Le parti più esterne sono utilizzate come aree di foraggiamento con altre specie di uccelli molto abbondanti in inverno, giunti dalle montagne: regoli, fiorrancini, cincia mora.
Lo studio rappresenta il primo lavoro scientifico che ha riguardato l’habitat e l’ecologia della cincia dal ciuffo, ed ha ottenuto dei risultati diversi da quei pochi lavori parziali che (soprattutto negli anni ’90) hanno studiato la specie in Scozia e Belgio.
E adesso?
Lo studio proseguirà con un approccio di confronto tra le altre specie di cince per andare ad indagare temi ecologici molto importanti, come la competizione, la coesistenza e la spartizione di nicchia tra specie molto simili tra loro, e come questo gruppo di uccelli possa essere utilizzato per indicare la qualità di un ambiente.
Ma le novità non finiscono qui: l’Ente Parco ha finanziato l’acquisto e l’applicazione di 180 cassette-nido nei boschi. Questo ci permetterà di indagare maggiormente la fase riproduttiva e la nidificazione della cincia dal ciuffo e delle altre specie.