Descrizione
L’impianto di fitodepurazione di Pianbosco (Venegono Inferiore), attivo dal 2008, tratta prevalentemente le acque nere reflue urbane della parte orientale dell’abitato. È il primo fitodepuratore costruito nel Parco Pineta. Negli anni si sono aggiunti il fitodepuratore di Castelnuovo Bozzente e quello di Limido Comasco.
L’impianto di fitodepurazione di Pianbosco è strutturato in modo tale che le acque scorrano spontaneamente dal punto del pretrattamento alle tre vasche impermeabilizzate (per impedire la contaminazione del suolo) disposte in sequenza.
Il pretrattamento, attraverso meccanismi fisici (passaggio attraverso una griglia e decantazione) e l’azione di microorganismi, rimuove le parti solide più grossolane, che potrebbero intralciare il deflusso delle acque nelle vasche.
Nella prima vasca viene rimossa la sostanza organica grazie alla canna di palude (Phragmites australis). Per raggiungere la tubatura d’uscita l’acqua deve attraversare il fondo di sabbia dove i rizomi di questa pianta permettono lo sviluppo di batteri che degradano inquinanti e sostanza organica.
Nella seconda vasca il suolo sul fondo permette lo sviluppo di piante con radici che crescono nel terreno, parte basale in acqua e rami e foglie fuori dall’acqua (vengono chiamate macrofite radicate emergenti) che rimuovono la componente solida e la carica microbiologica (disinfezione).
L’ultima vasca è un’area umida artificiale costituita da due stagni di circa 100 m2 ciascuno e intercomunicanti.
Le acque depurate raggiungono l’alveo del Torrente Fontanile di Tradate.
Le vasche, con il loro aspetto di stagni e canneti, sono ben inserite nell’ambiente e ospitano diverse specie di anfibi, uccelli e insetti.
Comune
Venegono Inferiore
Parco
Parco pineta
Geolocalizzazione
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Autore
Elisa Plebani