Il Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate è diventato il palcoscenico di un affascinante studio sul Succiacapre (Caprimulgus europaeus), un uccello notturno elusivo e pieno di mistero. Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con le Guardie Ecologiche Volontarie e i Volontari Civici del Parco, Istituto Oikos, LIPU e Museo Civico di Lentate sul Seveso. A distanza di 15 anni dal primo censimento, i ricercatori hanno scoperto che la popolazione di questo straordinario volatile è in aumento, grazie alla creazione di radure e alla gestione attenta delle foreste.
Un uccello notturno dalle abitudini curiose
Il Succiacapre è un uccello crepuscolare, attivo soprattutto al tramonto e all’alba. Con il suo piumaggio mimetico e il volo silenzioso, è un vero maestro nel nascondersi. Ma non è solo un abile cacciatore di insetti: è anche un migratore che ogni anno percorre migliaia di chilometri dall’Africa subsahariana all’Europa per riprodursi. Durante la stagione degli amori, i maschi emettono un canto caratteristico, un “churring” ripetitivo, che risuona nel buio della notte.
Radure e brughiere: il segreto del successo
Lo studio, condotto nel 2009 e ripetuto nel 2024, ha rivelato che il Succiacapre predilige le radure e le brughiere all’interno delle foreste. Questi spazi aperti, creati anche grazie ai tagli boschivi, offrono alla specie un habitat ideale per nidificare e cacciare. In particolare, le radure nelle foreste di conifere sono risultate le più apprezzate, soprattutto se di grandi dimensioni.
Evita il disturbo umano
Il Succiacapre è schivo e evita le aree urbanizzate e agricole, dove il disturbo umano e le pratiche di sfalcio rendono difficile la nidificazione. Preferisce invece ambienti tranquilli, lontani dall’uomo, dove può trovare rifugio e cibo in abbondanza.
La gestione forestale che aiuta la biodiversità
I risultati dello studio hanno importanti implicazioni per la gestione forestale. Per favorire la conservazione del Succiacapre, è necessario mantenere e creare radure all’interno delle foreste, specialmente nelle aree di conifere. Interventi di taglio selettivo, effettuati ogni 12 anni, possono garantire la presenza di spazi aperti senza compromettere la biodiversità del Parco. Questi tagli vengono già effettuati dal Parco, che si impegna soprattutto a contrastare le specie aliene infestanti, come la Quercia rossa.
Un successo per il Parco Pineta
Il Parco Pineta si conferma un rifugio prezioso per questa specie, che in Lombardia è considerata prioritaria per la conservazione. Grazie a una gestione attenta e sostenibile, il Succiacapre ha trovato qui un habitat ideale per prosperare negli ultimi 15 anni infatti la popolazione nell’area protetta è raddoppiata.
Il Parco Pineta continua a essere un luogo dove la natura e l’uomo collaborano per proteggere specie rare e affascinanti come il Succiacapre. Venite a scoprire i suoi segreti e ascoltate il suo canto nelle calde sere d’estate alle prossime escursioni notturne organizzate dal Parco! 🌿🦉