I nostri nonni agricoltori sapevano che la parte più fine del fieno è molto ricca di semi e che questi semi, raccolti dal pavimento dei fienili, potevano essere utilizzati per migliorare o creare nuovi prati. Un insegnamento prezioso, oggi più che mai utile per contrastare il degrado ambientale.
Questo miscuglio di semi di elevato pregio naturalistico è chiamato “fiorume” e rappresenta uno strumento essenziale per ripristinare la biodiversità dei prati.
Grazie al progetto “In.Seeds” è appena cominciata la raccolta di questo prezioso alleato della biodiversità all’interno del Parco dei Mughetti, in particolare nei primi cinque prati messi a disposizione dagli agricoltori che hanno deciso di entrare nella filiera del fiorume. Nei prossimi giorni, l’attività proseguirà nei prati nel Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate e nel Parco Valle del Lanza.
Una volta raccolto, il fiorume viene essiccato e poi analizzato per valutarne la purezza dal Centro Flora Autoctona del Parco Monte Barro. Sarà quindi rilasciata una certificazione che indica i parametri richiesti dalla normativa vigente per la commercializzazione.
Un meccanismo virtuoso che non solo preserva l’ecosistema, ma supporta anche l’economia locale.
Se anche tu possiedi un prato e vuoi cogliere l’opportunità di sperimentare nuovi metodi produttivi per diversificare le tue entrate, puoi trovare maggiori informazioni qui.
In.Seeds è un progetto di Istituto Oikos, possibile grazie al supporto di Fondazione Cariplo e Comune di Castelnuovo Bozzente, in collaborazione con Parco Regionale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate, Parco dei Mughetti e Parco Regionale del Monte Barro.