Descrizione
La cittadina di Fagnano, sul lato occidentale della Valle compresa nel PLIS del Medio Olona, custodisce il severo e ben noto castello visconteo, che sorge ai limiti dell’antico nucleo urbano, sul ciglio, ben visibile dalla pista ciclopedonale.
Descrizione
Il castello funge da municipio. L’aspetto odierno è frutto di un rimaneggiamento effettuato nel XVI secolo per ordine di Gaspare Visconti, arcivescovo di Milano e successore del Borromeo. Il restauro mantenne l’originale pianta quadrangolare, con cortile centrale e torri agli angoli, che si ritiene quattrocentesca e rappresenta il lato settentrionale del complesso; a questa aggiunse il portale a bugnati, sormontato da una balaustra, e due nuove ali, così da raddoppiare la superficie del castello verso sud, con la creazione di un secondo ambiente conchiuso e collegato al primo da un portico al pian terreno. Delle due torri, una è ancora del tutto simile a come doveva presentarsi originariamente, in laterizi a vista, con merlatura e una cornice di mattoni disposti a denti di sega; la seconda mostra anch’essa la medesima decorazione e foggia generale, sebbene sia intonacata e troncata in altezza.
Il risultato generale è quello di una fortificazione successivamente ingentilita per adeguarsi al carattere di un palazzo residenziale, come fu sino al 1950, quando gli industriali Ponti di Gallarate, che ne erano venuti in possesso dal conte Alfonso Visconti nel 1843, vendettero al Comune.
Storia
Gli studiosi locali hanno considerato che l’originale rocca fosse un antemurale di Castel Seprio. Questa ragionevole congettura proverebbe dal fatto che le prime citazioni di atti bellici che coinvolsero Fagnano riguardino la lotta tra Torriani e Visconti e che in esse si desuma che il castello rappresentasse una più lontana difesa del capoluogo sepriese.
A conforto di ciò, esistono due passaggi dello storico settecentesco Giorgio Giulini. Il primo è il racconto di quando, nel 1257, l’arcivescovo Leone da Perego e i nobili, abbandonata Milano, si rifugiarono nel Seprio, acquartierandosi nella sua fortezza. A questa azione rispose Martino della Torre, che in qualità di Capitano del Popolo «si trasferì ad assediare Fagnano […] benchè poi non seguisse alcun fatto d’armi».
Il secondo evento iniziò nell’autunno del 1285. Al termine di una grande pioggia, i viscontei s’impadronirono del borgo di Castel Seprio e ne spianarono il fossato, ordinando un ultimatum prima del saccheggio. Ma il consiglio di guerra, vista la stagione inoltrata, decise di non prolungare l’impresa e portarsi a Fagnano: ma, trovando l’Olona gonfio d’acqua, l’esercito mosse per Busto e infine a Milano.
In entrambi i casi, pur non essendo citata esplicitamente una fortificazione, si presume che Fagnano – dove sorgeva anche il vicino Castellazzo – ospitasse delle strutture atte all’insediamento momentaneo di truppe e comunque degne di essere controllate dalle parti in gioco.
Ad ogni modo, con la pacificazione del Seprio avvenuta a conseguenza della distruzione del suo capoluogo un paio d’anni più tardi, Fagnano passò definitivamente ai Visconti, che vi insediarono un proprio feudo. A Giovanni spettò il castello e da lui discese il ramo dei Visconti di Fagnano, Albizzate e Brebbia.
L’epoca sforzesca confermò il privilegio a Filippo Maria Visconti, che nel 1474 ospitò il duca Galeazzo Maria nel castello in occasione di una battuta di caccia nel Seprio. Nel corso del XVI secolo le fortificazioni di Fagnano ebbero un ruolo nelle lotte che interessarono Ducali, Spagnoli e Francesi; il castello fu occupato dalle truppe d’oltralpe del capitano Valmontone e assediato dai Milanesi. L’utilizzo di cariche esplosive da parte dei Ducali produsse il crollo di una grande parete.
Le vicende successive, già ricordate, comprendono la trasformazione della rocca in palazzo signorile e, da ultimo, in municipio.
Geolocalizzazione
Autore
Matteo Colaone