Nome
Robinia pseudoacacia
Descrizione
La robinia è un albero non molto longevo, che cresce velocemente e tende a colonizzare zone incolte con ricacci che escono dal suo esteso apparato radicale. Passeggiando a maggio in un boschetto di robinie non si può non ammirare la bellezza dei suoi fiori bianchi e pendenti in grappoli, e sentirne il dolce profumo, che attira numerosissime api. Il miele che ne ottengono è chiaro, molto conosciuto come miele di acacia.
Le foglie sono lunghe e composte, cioè formate da numerosissime foglioline ovali.
Il tronco è marrone, dalla corteccia molto rugosa, spessa e profondamente fessurata.
I rami giovani hanno grosse spine, che poi cadono quando la corteccia si inspessisce.
I frutti sono baccelli prima verdi e poi neri, che contengono piccoli semi scuri a forma di fagiolo, che resistono e anzi germinano meglio al passaggio del fuoco.
La robinia viene coltivata come albero da legna per il camino e grazie alla sua veloce ricrescita è molto produttiva.
E’ però una pianta non autoctona (proviene dall’America) e invasiva. In seguito al taglio del bosco, ricresce più velocemente delle piante autoctone, ma non è longeva come ad esempio le querce e quindi in un bosco maturo e ben strutturato tende a scomparire.
Osservazioni iNaturalist nell’ATE Insubria Olona, con foto e mappe di distribuzione.
Habitat
Boschi cedui, scarpate, incolti.
Foglia
Lunga fino a oltre 30 cm, composta da 11-21 foglioline ovali, a margine liscio.
Fiori
Fiori raccolti in grappoli pendenti, bianchi e molto profumati. Il nettare è molto gradito alle api.
Frutti
Baccelli, simili a quelli dei fagioli (è una leguminosa) ma più piatti e lunghi una decina di centimetri. Prima verdi, poi bruno-neri.
Curiosità
La robinia prende il nome da Jean Robin, farmacista e botanico del re Enrico IV di Francia, che la importò dall'America nel 1601, piantandone il primo esemplare a Parigi.
Si trova...
Diffusa nel parco e nei PLIS, soprattutto ai margini della campagna o in zone degradate.
Autore
Paola Casale