Le popolazioni di ungulati selvatici, come capriolo, cervo e cinghiale, sono da alcuni anni in continua fase di espansione e incremento. Per questa ragione risulta fondamentale applicare un corretto monitoraggio delle popolazioni, che consenta di attuare un’efficace gestione della fauna, volta anche alla prevenzione dei danni da essa causati.
A tal proposito dal 2013 al 2022 il Parco Pineta, in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Insubria di Varese, ha avviato un progetto di monitoraggio di cervo, capriolo e cinghiale nell’aera protetta. Il monitoraggio si è svolto inizialmente tramite riconoscimento di tracce e segni indiretti di presenza delle specie; dopodiché, dal 2018, si è avviato un monitoraggio con l’ausilio di fototrappole, dei dispositivi che permettono di effettuare filmati di animali che attraversano il loro campo d’azione.
I risultati mostrano come il capriolo è contraddistinto da abitudini crepuscolari, il cervo, al contrario, è prevalentemente diurno, mentre il cinghiale, presenta attività solo all’alba e al tramonto. Le 3 le specie sono distribuite in tutto il territorio del Parco, indipendentemente dalle tipologie di bosco o attività antropiche: questo dimostra l’elevata adattabilità che caratterizza le specie e che ha permesso loro di adattarsi facilmente anche ad ambienti molto antropizzati. Confrontando i dati dal 2018, le popolazioni di capriolo e di cinghiale mostrano un tasso di crescita negli anni, mentre quella del cervo si è mantenuta stabile: ha probabilmente raggiunto la saturazione nel Parco.
Ma i lavori non finiscono qui: a partire da marzo, l’Università, insieme alle Guardie Ecologiche Volontarie (G.E.V.), continuerà i monitoraggi per l’anno 2023, prevedendo di concludere il progetto dopo ben 10 anni di studio.